Bilancio della Cooperativa Don Pierluigi Murgioni
Cari amici, questo è il nostro primo bilancio sociale con il quale andiamo a rendicontare, al di là dei risultati economici, ragioni ed effetti della nostra attività.
Il senso di questo bilancio è che esso possa servirci a riflettere sulle cose fatte e sulle scelte intraprese, sui valori che ci hanno guidato nelle nostre azioni, sulle relazioni che abbiamo creato per comprendere il contesto nel quale siamo inseriti, ed interrogarci infine sulle ragioni del nostro essere cooperatori sociali.
Esso è rivolto a tutti i nostri portatori di interesse, cioè a tutti coloro che a vario titolo hanno avuto motivo per relazionarsi con noi: prioritariamente le nostre socie lavoratrici Enrica e Chiara, il nostro Alberto che lavora in biblioteca, Rquia che verrà assunta alla fine del tirocinio, tutti i volontari che operano al mercatino e sui quali possiamo sempre contare e a tutte le persone coinvolte a vario titolo nelle realtà sociali della Casa della Misericordia.
Vorremmo condividerlo anche con i cittadini della nostra comunità e in particolare con quelli che hanno percorso e percorreranno con noi un tratto di strada, con gli operatori sociali che con noi collaborano nella realizzazione e gestione dei nostri progetti, con gli amministratori pubblici, con i nostri clienti e fornitori e comunque con tutti coloro che vorranno conoscerci meglio.
Mi piace evidenziare che un dato significativo della nostra identità è che la Cooperativa Don Murgioni è stata pensata al femminile perché è nata per favorire l’inclusione sociale e lavorativa delle donne, soprattutto di quelle che vivono situazioni di disagio. Femminile è anche la maggioranza della nostra compagine sociale e questo è sicuramente un valore aggiunto per l’entusiasmo, la determinazione e la sensibilità che le donne sanno dimostrare quando hanno l’opportunità di potersi esprimere.
Mi preme inoltre ricordare che i soci fondatori della Cooperativa hanno voluto, nella scelta del nome, onorare la figura di Don Pierluigi Murgioni, un sacerdote che ha condiviso con Ghedi un periodo della sua breve ma intensa vita, che ha patito torture e carcere in Uruguay per amore degli ultimi, sfidando con la sua serenità la vigliaccheria di una dittatura militare tremenda.
Portare il suo nome è per noi motivo di orgoglio e nel contempo ci obbliga moralmente ad essere intransigenti nel perseguire gli scopi statutari rivolti al bene comune che ci siamo impegnati a realizzare.
Concludo con un piccolo rimando al nostro logo, l’omino che abbraccia il mondo; esso esprime la nostra anima ambientalista che si realizza nell’attività di recupero di merce scartata cui diamo nuova vita attraverso il nostro mercatino dell’usato, spazio ideale anche per realizzare progetti di socializzazione, luogo d’incontro e di confronto dove spesso l’accoglienza diventa esperienza di reciprocità.
Grazie a tutti!
LINK: BILANCIO FINALE DON MURGIONI