ASSOCIAZIONE 29 MAGGIO '93

LE RADICI

Il Gruppo 29 Maggio ’93 è un’Associazione di volontariato creata dagli amici di Fabio Moreni, Sergio Lana e Guido Puletti, uccisi in Bosnia il 29 Maggio 1993 mentre portavano aiuti alle popolazioni vittime della guerra. Il loro sacrificio ha reso i loro amici:
- Determinati, perché nel loro ricordo sta la forza della nostra motivazione;
- Intransigenti, grazie al loro esempio, nell’impegno di fare del bene;
- Disponibili, con l’umiltà che ci hanno insegnato, nel porci al servizio dei poveri;
- Trasparenti nella gestione delle attività: chiunque può chiedere alla nostra segreteria i report aggiornati e verificare ciò che entra ed esce dal nostro magazzino;
- Liberi da etichette: non abbiamo madrine o padrini, ma solo amici e sostenitori che donano quello che possono perché credono in ciò che facciamo.

LA STORIA DI SERGIO, FABIO E GUIDO

Il 29 maggio 1993, verso le 4 di pomeriggio, un convoglio di aiuti, proveniente da Spalato, stava percorrendo la strada da Gornji Vakuf per portare aiuti agli abitanti della cittadina bosniaca di Zavidovici, da tempo assediati in un’area in cui la tensione tra gruppi etnici era molto forte. In viaggi precedenti era stata stabilita l’evacuazione di donne e bambini dalla zona per sottrarli alla guerra in corso. A questo proposito era stato redatto un elenco dettagliato ed erano stati ottenuti i permessi necessari dall’Onu e dalle autorità croate e musulmane. Il convoglio era composto da due automezzi su cui viaggiavano cinque volontari: Fabio Moreni e Sergio Lana si trovavano su un camion con contrassegni della Croce Rossa; Agostino Zanotti, Guido Puletti e Christian Penocchio viaggiano invece su un fuoristrada con contrassegni “Press” e “Caritas”. I camion trasportavano viveri, documenti, certificazioni e una grossa somma di denaro, indispensabile per il buon esito della complicata operazione di soccorso ed evacuazione. A una curva della strada chiamata Diamond Route, il convoglio venne fermato da un gruppo di miliziani armati appartenente a una banda militare bosniaco-musulmana, guidato dal comandante “Paraga” Hanefija Prijc. Gli automezzi furono dirottati sulla montagna e ai volontari vennero sequestrati i passaporti, i beni personali e il carico che trasportavano. I cinque volontari furono costretti a salire su un trattore e spostati fino a una miniera abbandonata nei boschi di Gornji Vakuf. Qui Fabio, Sergio e Guido sono stati fucilati, Cristian ed Agostino sono riusciti a scappare e tornare poi in Italia.

LI RICORDIAMO COSI'

Fabio Moreni aveva 39 anni ed era un imprenditore di Cremona, laureato in informatica e dottore in scienze delle comunicazioni.

La sua vita fu caratterizzata da un inarrestabile cammino di fede che lo spinse a recarsi come volontario in Bosnia, allora segnata dalla guerra, percorrendo un paio di volte al mese 20/25 ore di tragitto per portare di persona alla povera gente viveri, indumenti e medicinali.

Sergio Lana, 20 anni, perito elettronico, figlio unico di una famiglia da anni impegnata nel volontariato, viveva a Gussago (BS). A quei tempi si preparava a svolgere il servizio civile presso la Caritas di Brescia.

Portava sempre con sé un cartoncino che citava il motto di un famoso statista americano: “Non serve a nulla cercare di immaginarsi come saremo tra qualche tempo; magari non ci saremo più. Quindi, la cosa più intelligente da fare è dare in ogni momento il meglio di sé”.

Guido Puletti, 39 anni, italo-argentino. Era giornalista per prestigiose testate nazionali e internazionali, oltre che autore di numerosi saggi sulle condizioni socio-economiche dei popoli di paesi in via di sviluppo. Abitava a Brescia da numerosi anni per fuggire dalla dittatura argentina.

Nel settembre 1976 fu arrestato e fatto prigioniero per più di dieci giorni, accusato insieme ad altri di attivismo politico sotto copertura di catechista. Torturato, rimase per parecchio tempo parzialmente paralizzato. In Italia, venne colpito da cancro e operato.
Del suo esilio, della sua prigionia, delle sue torture e della sua devastante malattia, Guido non  parlava mai.

IL PRESENTE

Il Gruppo 29 Maggio ’93 è impegnato nella raccolta e distribuzione di generi alimentari e di prima necessità. Affianca e supporta associazioni, gruppi e comunità che si occupano di combattere la povertà offrendo sostegno alle famiglie in difficoltà economiche e promuovendo l’inclusione sociale e i valori di solidarietà e pace. Grazie alla consapevolezza, all’entusiasmo, alla fantasia e all’impegno di tanti volontari e sostenitori, Gruppo 29 Maggio ’93 aiuta migliaia di persone, senza distinzione di razza, religione o fede politica. L’attività in questi trent’anni si è concentrata soprattutto sulla raccolta e sul recupero alimentare per il contrasto allo spreco.

Ritirano da noi più di 50 realtà associative, che distribuiscono a più di 3.500 nuclei familiari. Direttamente distribuiamo oltre 481 pacchi famiglia ogni anno. Il Gruppo 29 Maggio opera all’interno della Casa della Misericordia, collabora con la Cooperativa Sergio Lana, che porta il nome di Sergio, il più giovane dei volontari uccisi, e con la Cooperativa Don Pierluigi Murgioni. Con esse condivide l’obiettivo di concorrere a costruire una comunità solidale, equa ed inclusiva. Il Gruppo 29 Maggio, al fine di accogliere le sfide sociali e culturali di una società in perenne cambiamento, è sempre più aperto alla collaborazione con altre realtà sociali. Promuove, all’interno della Casa della Misericordia, la realizzazione di progetti di aiuto e di inclusione favorendo anche la nascita di reti sociali, l’adozione di modalità di lavoro condiviso, la circolarità di competenze, esperienze ed energie di pensiero.

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Contatti

Coop. Don Luigi Murgioni
coopdonmurgioni@gmail.com
+39 030 6950502

Via dei Muratori, 13 Ghedi (BS)

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gruppo29maggio@libero.it
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